L’INCONTRO

INTRODUZIONE

Giovanni stava facendo una passeggiata ai giardini che, essendo reduce da un pranzo, pensava fosse necessaria per porre rimedio agli eccessi culinari appena compiuti. Arrivato ai giardini pubblici stava camminando piano piano e vagando con la fantasia, quando intravide una signorina seduta su una panchina che si nascondeva il viso per non far vedere che stava piangendo. Egli si senti in obbligo di aiutarla, senza saper bene cosa offrirle. Immediatamente le chiese il permesso e si sedette di fianco a lei senza profferire parola. La signorina era imbarazzata e si capiva che non sapeva cosa fare e cosa dire. Egli rimase in assoluto silenzio mentre lei faceva di tutto per evitare le lacrime che continuavano a scendere dagli occhi. Giovanni se ne stava zitto zitto guardandola ma sempre in totale silenzio.
Quando cominciarono ad uscire dalla sua bocca delle parole egli disse: Signorina mi scusi. Ora sono le 14, 45 e fra un quarto d’ora nel teatro che si trova qui vicino comincia una commedia veramente graziosa ed io vorrei invitarla a venire con me a vederla. Forse le potrebbe servire a consolarsi un po’. La signorina lo guardò meravigliata e rimase in silenzio per poi dirgli che accettava la gentile offerta. I due si incamminarono e sempre in silenzio entrarono a teatro. Egli conosceva bene quella commedia e sapeva che era così bella e con un soggetto con un finale veramente ottimista per cui aveva pensato fosse stato la sorte ad offrire un’occasione così bella per apportare serenità a qualsiasi spettatore e tanto meglio a chi si trovava in depressione come quella ragazza.
Durante l’attesa dell’inizio e la durata del primo tempo non si era avuta nessuna parola tra i due. Ma alla fine del primo tempo la ragazza non riuscì ad evitare due parole e disse: non capisco come ho potuto entrare qui in quello stato in cui mi trovavo ma devo dire che ora sto bene e per di più sto partecipando moralmente alla simpatica vicenda teatrale. Giovanni ribadì . Ma lo sa che alle volte accadono delle cose impensabili, che sembrano guidate per degli scopi precisi. Lei mi deve credere. Io stavo passeggiando per un fine preciso che era quello di digerire qualcosa di indigesto che avevo mangiato e, passando davanti a lei, ho sentito il bisogno di fermarmi e prevedere che la commedia teatrale che conoscevo bene come fosse proprio ciò che necessitava a lei in quel momento. A questo punto lei dovrebbe convenire con mè. C’è qualcosa nell’aria che vuole vederla serena e lei adesso deve assecondare questo favorevole momento con le sue forze. Nel frattempo era cominciato il secondo tempo. Finita la bella commedia, Giovanni le disse che era rimasto molto contento di averla conosciuta , e che da adesso in poi loro non si sarebbero più visti e quindi le faceva i più fervidi auguri di buone cose,
La ragazza però volle dire in due sole parole quale era il problema che la stava affliggendo. E pronunciò solo questo: il mio fidanzato mi ha lasciato il giorno prima del mio matrimonio, ovviamente mai avvenuto.
Al sentire questo breve racconto Giovanni aggiunse che, per forza , ora egli voleva incontrare nuovamente Laura perché un argomento del genere non poteva rimanere a mezz’aria sentendosi obbligato a farle capire che un uomo che fa un’azione del genere non merita nulla e che è molto meglio che la cerimonia di nozze sia andata a monte.

IL PRIMO INCONTRO

Venne deciso che la domenica successiva si sarebbero trovati a pranzo per chiarire meglio la cosa.
Durante l’incontro Giovanni riuscì a farle capire che quelle due parole già dette sull’argomento matrimonio fallito erano state più che sufficienti e che a tale riguardo non c’era più nulla da dire piuttosto che era preferibile raccontarsi qualcosa di diverso e più piacevole.
Una volta spianata la strada risultò molto facile raccontarsi a vicenda delle proprie vite e constatare una grande affinità reciproca.
Giovanni raccontò che anch’egli aveva passato un avvenimento forse ancora più doloroso di quello di Laura, questo il nome della ragazza. Le spiegò di avere convissuto con quella che riteneva l’amore vero della sua esistenza, finito in maniera forse più tragica di quella di Laura. In sostanza la sua compagna era rimasta incinta ed egli, dopo la prima sorpresa, si sentì contento attribuendo al destino di aver aperto quella strada che loro due non riuscivano mai a definire e cioè quella di costituire una famiglia nel senso tradizionale e per di più doppiamente rallegrata dall’arrivo di un bambino. Invece la compagna fu irrevocabilmente decisa ad abortire. Il fatto del grave dissenso sorto tra loro due fece cessare ogni rapporto soprattutto per Giovanni che non accettava una decisione unilaterale considerandola come il segnale certo di un mancanza di affetto e di correttezza tanto grave da mandare a monte un’unione che partiva nel modo più sbagliato possibile.

FINE E NASCITA DI UNA AMICIZIA

La conclusione che risultò evidente dal primo incontro Giovanni-Laura, fu quella di un destino comune riguardante sia Laura lasciata in quel modo e Giovanni in uno ancora peggiore. In sostanza risultò chiara una cosa comune ad ambedue e cioè che la rottura delle loro storie d’amore alla fin fine era stata una conclusione opportuna perché si trattava senza dubbio di due unioni sbagliate a partire dall’origine. Ne risultava una constatazione importante per ambedue e fu quella di dover stare ben attenti nei futuri incontri con nuovi partner poiché le due esperienze erano state molto gravi ma nello stesso tempo istruttive.
Laura disse che, per dare atto al buon modo di fare, la prima cosa che dovevano fare loro due era quella di non incontrarsi per un lungo periodo, dandosi un tempo di riflessione sul loro modestissimo incontro . Giovanni trovò ottima la decisione anche perché egli da tempo aveva un rapporto con un’altra ragazza con la quale, proprio per quanto detto, egli non voleva essere mancante in nessun modo anche se l’incontro avuto con Laura era una semplice conoscenza e nulla di più e da ritenere fosse nella norma senza alcun risvolto ulteriore.
Da quel giorno Giovanni continuò ad incontrarsi con Maria, la sua ragazza, senza alcuna differenza con quello che accadeva prima però nella sua mente affiorava spesso Laura. Il ricordo non si riferiva tanto alla sua disavventura del mancato matrimonio quanto invece per l’apprezzamento che egli percepiva chiaramente per il suo bel modo di fare, per le sue caratteristiche generali veramente allettanti in tutti i sensi, partendo dalla sua bellezza che era veramente notevole. Di tutto questo egli non aveva fatto alcun accenno a Maria la quale però aveva notato un suo cambiamento nel modo di comportarsi diventato più distaccato, più freddo, tanto che un giorno ebbe la curiosità di chiedergli se aveva nulla di nuovo da dirle.
Giovanni, essendo pacifico che con Laura non c’era stato assolutamente nulla , continuò a sostenere che non era accaduto assolutamente nulla di diverso dal solito .
Quello che egli non riuscì a fare fu il nascondere questo fatto a Laura . Egli infatti approfittò di questo nuovo comportamento di Maria ,la sua ex ragazza, per telefonare a Laura dicendole che erano passati tanti giorni dal loro ultimo colloquio e che egli aveva provato il desiderio di sentirla per sapere come stava. e, continuando nel modo forzatamente naturale, di scambiarsi notizie del tutto ordinarie. Fu però Laura a sostenere che era lei a sentire qualche mutamento in Giovanni, mutamento confermato dallo scrupolo che lei percepiva in lui di contenere troppo rigorosamente il discorso entro i limiti della normalità. A quel punto Giovanni non poté evitare, come si erano detti nelle premesse loro due, di raccontare le osservazioni di Maria che rappresentavano , nel loro rapporto, qualcosa di nuovo. Egli infatti sostenne la sua doppia meraviglia nell’aver avuto da due donne la stessa sensazione del cambiamento intervenuto in sè medesimo. Laura non lasciò passare un attimo per dirgli che tutto ciò aveva più significati. Prima di tutto sussisteva la ben nota ed acuta sensibilità femminile ed in secondo luogo era rappresentato qualcosa di vero in Giovanni accaduto nei momenti passati assieme a lui e che anche a lei risultavano belli perché vissuti in grande semplicità.
Apparve chiaro come la conoscenza di Laura stava per aumentare di importanza facendo provare a Giovanni una grande voglia di incontrarla nuovamente pur non sapendo come fare. Sincerità per sincerità confessò questo desiderio anche se in contrasto con il suo rapporto con Maria la sua fidanzata e pertanto con le conseguenze più imprevedibili. Anche questa volta fu Laura a dirimere la questione. Lei disse semplicemente che era confermato quanto già stabilito in precedenza : loro due dovevano semplicemente evitare di incontrarsi restando liberi di viaggiare con la fantasia e, al massimo, di intrattenere dei colloqui telefonici o altri similari. Si può sostenere che la telefonata diede tanta contentezza a Giovanni facendogli intravedere una ammirazione sempre più forte per Laura pur non avendo avuto con lei che contatti molto modesti.
Questo fatto però mise in crisi la sua correttezza sentendo il bisogno di confessare a Maria questo sentimento che sentiva nascere in sé stesso pur se molto modesto nelle manifestazioni reali. Sentì fortemente il desiderio di trovarsi con Laura che acconsentì la domenica successiva di andare a vedere assieme un film, terminato il quale si fermarono in un caffè a parlare. I colloqui si estesero sempre di più su argomenti che interessavano ambedue tanto che alla fine Giovanni sentì l’obbligo di dirle che la sua compagnia lo colpiva sempre più e che la correttezza sua personale a quel punto lo obbligava ad avvertire la sua ragazza mentre Laura ne traeva un grande significato non solo per la sua grande correttezza ma soprattutto, anche se non detto in alcun modo , che stava per il formarsi, tra di loro, qualcosa di vero. Allora Giovanni senti il bisogno di aprirsi constatando che era la prima volta che sentiva così prepotente il desiderio di stare in compagnia di una ragazza.
Tornato a casa telefonò a Maria chiedendole un colloquio. La risposta immediata consistette nel precisare che lei aveva intuito da tempo il suo cambiamento nel modo di fare quando era con lei. Si dimostrò molto dispiaciuta ma pronta ad incontrarlo per salutarlo in maniera. definitiva. Tutti e due una volta vicini si abbracciarono molto forte mentre ambedue erano percorsi da un sentimento che stava purtroppo esaurendosi. Fu la ragazza ad ammetterlo dicendo che lei lo aveva capito fin da principio che loro due si volevano un bene grande ma non sufficiente per poter prevedere un futuro diverso. Lei lo aveva sempre saputo e lo ringraziava per l’onestà dimostrata finalmente nell’ammetterlo. Quanto stava accadendo garantiva una profonda amicizia che doveva restare amicizia vera. Quando poi Giovanni relazionò a Laura come era andato Il colloquio, quest’ultima , tutta contenta, ammirò il comportamento dei due ex fidanzati esprimendo il desiderio di voler conoscere quella ragazza per la quale provava una grande stima.

I DISEGNI DI LAURA

A tutto quello raccontato fece seguito un vero e proprio fidanzamento Giovanni-Laura nel quale i due protagonisti ripetevano che un affetto così grande nessuno dei due lo aveva mai provato. Con il tempo balzarono alla luce tutti i risvolti personali tra cui risaltavano le abitudini , i passatempi ed infine le ppassioni in cui ognuno dei due si distingueva. In particolare risultò che Laura, in maniera distinta dagli studi fatti. aveva la passione del disegno che aveva coltivato fin da piccola frequentando dei corsi privati che le avevano posto le basi di diversi stili sia tradizionali che di disegno astratto e di cui lei aveva approfittato con una nutrita serie di dipinti tutti conservati gelosamente e che piacevano molto anche a Giovanni. Questi raccontò subito a Laura che la sua ex fidanzata era esperta in quanto proprietaria di una galleria di opere d’arte del cui commercio ricavava il necessario per vivere brillantemente.

TRA AMICI E PARENTI E’ ESCLUSO L’ARGOMENTO DENARO


A questo punto tornava a galla il desiderio già espresso da Laura di conoscere Maria l’ex fidanzata di Giovanni, non solo per il ruolo che aveva avuto nella vita di lui, ma anche per discutere d’arte pittorica che era la sua passione.
Giovanni allora propose non solo di farle conoscere la sua ex fidanzata ma anche di mostrare qualcuna delle sue opere che riteneva più belle per sentire anche il parere di un’esperta di collezioni d’arte e di compravendita delle stesse.
L’argomento costituì il motivo che promosse la conoscenza delle due donne e, almeno dalle prime impressioni, risultò interessante per molteplici motivi tra i quali figurava, ovviamente, l’arte pittorica. Ad un certo punto un paio di quadri di Laura furono esposti in vetrina della galleria di Maria non per essere venduti ma semplicemente come ornamento.

A tale riguardo Giovanni volle spiegare una sua convinzione e le relative cause. Incominciò con il raccontare di discussioni ed addirittura a vere e proprie liti furibonde nate tra persone che erano vissute per anni ed anni in perfetto accordo (classico esempio quello dei fratelli) fino al giorno in cui divennero interessati da questioni economiche come ad esempio nell’occasione di ereditare consistenti capitali. Da quel momento iniziavano spesso delle liti così furibonde da farli finire in tribunale.

Fu a causa di tutto questo Giovanni aveva preso la decisione che tra amici e fratelli non si sarebbero mai avuti sinteresi economici. Se c’era in ballo un bene da ritrasferire dall’uno all’altro doveva intervenire il metodo del regalo oppure alla rinuncia al bene e pertanto nell’occasione dei quadri di Laura lei avrebbe dovuto semplicemente regalarli a Maria.

I due quadri di Laura restarono più giorni visibili nella vetrina con una scritta “solo esposizione e non in vendita” soprastante. Un bel giorno accadde che un giovane si presentasse nella galleria chiedendo di comprare proprio il due quadri di Laura perchè gli piacevano tanto. Maria gli disse che, come risultava dalla annotazione ben in vista , erano solo in esposizione ma non in vendita. Il ragazzo dichiarò di pagarlo bene pur di riuscire ad acquistarli. A quel punto Maria lo pregò di attendere qualche giorno in modo da darle il tempo di parlare all’autore. Quando lo disse a Laura questa affermò che lei non voleva per nulla trattare di denaro con lei e semmai che la sua ferma intenzione era quella di regalarle i quadri. Maria allora aggiunse che lei non poteva speculare su un regalo avuto da Laura stessa e quindi che, a sua volta, i due quadri li avrebbe regalati allo sconosciuto acquirente.

I QUADRI REGALATI PORTANO AD UNA LIETA CONCLUSIONE

Come prescritto dalle regole di Giovanni i due quadri di Laura vennero regalati ed il giovane compratore mancato che si dimostrò molto contento ma pose, come condizione all’accettazione dei quadri, che egli potesse sdebitarsi offrendo all’autrice, al suo compagno ed a Maria stessa, un pranzo di ringraziamento.
Al pranzo erano presenti quattro persone tutte contente, poiché l’acquirente non immaginava assolutamente di poter avere un regalo del genere e ne era contentissimo. Laura era felice di aver trovato un ammiratore dei suoi lavori ed infine Maria era contenta per essere in una compagnia tanto piacevole. Insomma quel pranzo fu una vera festa, Resta da concludere che la compagnia tutta felice, chi per un motivo e chi per l’altro, si dimostrò tanto interessante che non terminò lì poiché Giovanni, che era il più contento di tutti nel vedere tanta serenità al posto della tristezza che egli temeva come fine del suo rapporto con Maria, si offrì di ripetere un simposio del tutto simile che ebbe luogo dopo qualche settimana. Trovandosi ancora tutti assieme, ebbe inizio una vera e continua frequentazione svolta in modi diversificati ma con una certa continuità che influì soprattutto in un’amicizia crescente tra Maria e il nuovo ragazzo che continuava a sentirsi debitore a causa del grande regalo ricevuto ..

La fine del racconto si identifica con la nascita di due felici fidanzamenti i quali confermerebbero che il detto di Giovanni, “alle volte fatti impensabili sembrano guidati da scopi precisi” avrebbe in sè una buona dose di veridicità .