ANIME SOLE

( disegno di Enrico Da Canal )

INTRODUZIONE

La letteratura nella sua vastissima consistenza ha trattato in tutte le maniere immaginabili il tema della vecchiaia per cui aggiungere oggi qualcosa di nuovo sull’argomento appare impossibile senza finire per ricalcare semplicemente ciò che di alta qualità é già presente in biblioteca.

Tutto ciò però non esclude che un piccolo racconto senza pretese come il presente, possa contenere, nonostante tutto, qualcosa in più completamente inedito e piacevole.

Per creare nel lettore una base di forte contrasto per il nuovo avvenimento, si consiglia di riflettere sulle seguenti frasi tratte dalla letteratura greca antica che descrivono un vecchio in una maniera tanto indisponente .

Hai visto trecento consoli, Vetustilla, hai tre capelli e quattro denti, il petto di una cicala, le gambe e il colorito di una formica; la tua fronte ha più pieghe di un mantello

e i tuoi seni sono come tele di ragno[…]hai l’odore dei caproni il fondo schiena di un’anatra magra e il tuo sesso ossuto batterebbe un filosofo cinico decrepito.

Nonostante la disfattistica introduzione, si ha il coraggio di proporre l’evento trattandosi di un piccolo e semplice episodio immaginato come realmente accaduto fra due vecchi e che ha avuto la ventura di venir concluso in maniera simpatica da una incantevole poesia che in poche righe condensa tutto l’avvenimento e soprattutto la dolce ebbrezza che prodigiosamente precipita dall’alto sui due personaggi.

IL RACCONTO

Marco, protagonista principale, si trova nella sala d’aspetto del dentista e, nonostante sia già ampiamente superata l’ora del suo appuntamento, viene a conoscere che la signora che è in attesa deve precederlo. Il tempo passa noiosamente ed i due personaggi approfittano per chiacchierare del più e del meno. Finalmente la signora entra nell’ambulatorio dentistico ma il tempo di attesa per Marco continua a trascorrere inesorabilmente facendo passare ancora lunghi minuti prima che arrivi il turno tanto atteso. Sfortuna vuole che il dentista non possa eseguire il lavoro per cui la lunghissima attesa si dimostra del tutto inutile . Marco ripercorrere in bicicletta la strada per tornare s casa e, fatalità, incontra Maria, la signora conosciuta li dal dentista. Si ferma per salutarla e viene invitato a casa sua per prendere in compagnia un caffè assai utile visti I contrattempi precedenti.

Marco e Maria di ritrovano nuovamente a discorrere. Questa volta hanno un argomento preciso : come è potuto capitare a Marco di trascorrere una intera mattinata senza poter concludere nulla?. Ad un certo punto egli si perde con la mente, viaggia con la fantasia e cessa di seguire i ragionamenti in corso.

*Si è vero ho perduto molto tempo senza nemmeno aver concluso nulla e mi ritrovo con il dente ancora in pessimo stato. Sarebbe un vero peccato se io, persona dalla grande inventiva, non riuscissi a ricuperare questo tempo con una mossa di quelle, ingloriosamente, da me stesso giudicate abituali.

Tutto di seguito, completamente fuori dalla realtà, gli passa per la mente un pensiero che lo ha assillato per ore ed ore mentre era li ad attendere spazientito. Egli, ottantenne ed ormai lontano, posto al di fuori di tutto ciò che un tempo lo tormentava in continuo ed essendo finito ciò che aveva amato tanto e quindi trovandosi in totale e definitivo riposo del guerriero, pur tuttavia un pensiero lo aveva assillato tutta la mattina. Gli era venuta in testa una immensa nostalgia, bella e pulitissima: quella di poter trovarsi svestito, vicino, aderente ad una donna vera, autentica, messa appresso a se stesso vecchio com’era, una donna nuda vicina a lui pure nudo. Senza lontanamente pensare al sesso aveva sognato solo la bellezza di un corpo femminile, con la sua pelle vellutata, liscia, con le sue belle forme ben disegnate, così belle ma ormai irraggiungibili. Guardò davanti a sé e vide una donna che non conosceva per nulla, colla quale aveva condiviso soltanto la noia dell’attesa. La guardò negli occhi ed improvvisamente si accorse che anche lei , così vicina a lui, anch’essa senza pensare minimamente al sesso però pur sempre era donna con quelle forme di cui aveva sognato. Li c’era tutto il suo sogno, il problema erano solo le vesti che nascondevano tutta quella felicità. Maria si era accorta dello stato di eccitazione di Marco e sentiva che sarebbe successo qualcosa ma non riusciva immaginare che cosa. Ciò che era palese era l’elettricità di cui era pregno l’ambiente dove nessuno aveva il coraggio di dire una parola. In quel momento la cosa accadde. Marco le disse: ho avuto una specie di sincope, il desiderio che ci mettessimo svestiti sul letto senza far nulla di nulla ma solo per poter stare li così vicini ,vicini a sognare. in un momento che ricorderemo per sempre. Maria ammutolita non profferì parola e semplicemente gli tese la mano , lo avvicinò al letto dove si trovarono, completamente svestiti, due decrepiti vecchi tutti nudi. Marco la strinse da dietro e con la mano la percorse tutta lievemente dal basso fino in alto, davanti e dietro. Dopo restarono muti in un lungo silenzio pieno di contentezza. Terminato il vigore che li aveva pervasi, si rivestirono. Marco la ringraziò e la salutò dicendo : Probabilmente noi non ci incontreremo mai mai più ma tutto questo non lo si dimenticherà mai.

Arrivato a casa Marco sentí suonare il telefono e capí che l’avvenimento non era ancora concluso. C’era al telefono una sua amica alla quale si senti in obbligo di narrare tutto l’accaduto dall’inizio. Anche lei rimase muta e si limitò a salutarlo. L’indomani, di primo mattino, Marco ricevette un messaggio WatsApp con le seguenti parole : Ho dovuto scrivere di botto questa poesia che ti mando prima di ritoccarla per renderla più bella. Marco la lesse e le rispose : non devi cambiare nemmeno una virgola perchè è già è splendida così.

La poesia è la seguente e si può affermare che, presentata in pubblico, ebbe quei riconoscimenti che l’amica poetessa non aveva mai ricevuto.

LE ANIME NUDE

Fa finta di amarmi per questa notte, qui alla sera delle nostre vite.
Spogliamoci di tutti gli indumenti e teniamoci vicini nel grande letto,
In un abbraccio senza pretese.
Ascoltiamo i nostri respiri ed i battiti dei nostri cuori, mi sento ancora una donna desiderata anche così, forse ancora di più di quando una irrefrenabile urgenza premeva sulla mia carne nuda.
Baciami lentamente gli occhi stanchi e gonfi, di notti insonni nella solitudine.
Non staccare mai le tua braccia da me.
Accarezzami i capelli, passa lievemente le dita tra le mie ciocche,

non far caso alle striature di bianco sotto la tinta bionda.
Toccami il corpo, ma piano piano, questo corpo che fu giovane e sodo, un tempo.
Restiamo così, abbracciati stretti,
aspettando che passi la, notte, accolti uno tra le braccia dell’altra,
senza altro desiderio che esser vicini senza rimpianti di folli amplessi a cui non possiamo aspirare.

Due anime nude su questo letto, quasi sconosciute ma legate in questo dolce silenzio appagante, aspettando l’alba di una giornata di sole.

(poesia di Loretta Secco )