INTRODUZIONE
I personaggi del racconto rappresentano bene le diverse tipologie che si riscontrano nella vita di oggi. Però ciò che si vorrebbe dipingere quì sono alcuni modi di comportarsi che, a posteriori, appaiono incredibili anche se nella realtà di tutti i giorni se ne constata la notevole frequenza di attuazione.
Il primo esempio rappresenta proprio un fenomeno molto ripetitivo. Accade spesso che delle persone, che in modo semplicistico definirei come veri e propri tonti, cadono in tranelli soprattutto economici venendo truffati anche per importi di denaro considerevoli. Ad esempio sussistono dei venditori che sono in grado di presentare come appetibili degli acquisti o degli esborsi di notevoli importi di euro per la conclusione di affari che, visti da fuori. denuncerebbero chiaramente la loro natura di vera e propria truffa ma, ciononostante trovano molteplici persone che abboccano all’amo delle truffe più incredibili..
Questo esempio è caratterizzato dalla presenza di due tipologie di attori. Al primo posto troviamo persone comuni, di solito molto oneste e rette in tutte le loro azioni che ripetutamente e del tutto inavvertitamente, finiscono per essere truffate in maniera cospicua e, quel che è peggio. ripetitiva. A nulla vale che, per scongiurare questi misfatti, i media si prodighino nel presentare tutte le tipologie di imbroglio possibili ed immaginabili. Nonostante questo e nonostante le sollecitazione di parenti ed amici che tentano inutilmente di mettere in guardia da trucchi, nonostante tutto questo si riscontrano cadute e ricadute in numero sempre crescente.
La seconda categoria è quella dei truffatori di cui si è detto i quali sono caratterizzati da una notevole tecnica di presentazione riuscendo ad apparire personaggi di alto livello e che falsamente brillano per la loro integerrima onestà, non solo ma figurano anche di aver come loro preoccupazione principale quella di voler aiutare il loro interlocutore garantendogli aiuti di ogni tipo, una corrispondenza di affetto incredibile, guadagni immediati, acquisti molto utili e preziosi che vengono ceduti ad un prezzo di assoluta convenienza. Riguardo ai truffatori di cui si tratta, si vuole far rilevare un fatto che spesso accade e che, anche nella storia qui raccontata, costituirà, contrariamente alla loro tendenza verso la massima sicurezza, il mezzo per smascherare interamente il misfatto. Si tratta della consuetudine di questi imbanditori truffaldini, di spiegare con bel garbo e con una ricchezza di particolari, tutti favorevoli al loro interlocutore, i benefici e tutte le convenienze insite nell’affare da loro proposto. Questa ricchezza di particolari alle volte trascende dalla norma e, per un eccesso di abilità declamatoria, aggiunge alla indicazione di per sé già ricca, ulteriori elementi che costituiscono un apprezzamento in più per l’interlocutore, elementi non necessari che, al contrario, si rivelano dannosi per lo stesso truffatore. Un noto proverbio dice testualmente; ” il troppo è nemico del bene” in altri termini in tutte le umane attività, stando al proverbio, si dovrebbe raggiungere il bene ma non superarlo andando troppo avanti nell’operare.
Nel racconto figura una figlia, un’altra figura caratteristica e che nel caso specifico, pur essendo a conoscenza dei pericoli che stava correndo suo padre, cerca in tutti i modi di metterlo in guardia, di salvarlo dal baratro ma poi per il grande rispetto ed amore per il congiunto, lei soffoca il suo istinto che le imponeva di impedire al padre di compiere una atto sbagliatissimo, sperando che il profondo sentimento nutrito per lui potesse miracolosamente salvaguardarlo anche se, nel fatto fatto qui raccontato, questa salvaguardia non si verifica affatto.
LA VICENDA
Antonio, il vecchio capofamiglia, è rimasto da poco vedovo e abita da solo. E’ la classica persona che vive nel ricordo del suo passato e che ne mantiene in toto la mentalità. Egli non tollera la modernità con tutte quelle innovazioni che , a suo avviso, sono molto deleterie in quanto hanno causato la perdita delle usanze tradizionali che gli erano molto care. Per molti anni ha svolto il suo lavoro con coscienza e la massima correttezza e se oggi dovesse risolvere un problema lo farebbe secondo i vecchi concetti che si sono fortemente radicati in lui e cioè massimo affidamento per il prossimo anche in quei casi in cui dovrebbe starne più attento. In poche parole Antonio è una persona semplice e pacifica che vive nella massima fiducia verso la gente con cui ha a che fare ed al confronto della quale non riesce a vedere malignità, sgarbi e tanto meno truffe ed imbrogli.
Si capirà nel seguito come questa sua sicurezza di essere nel giusto cozzi gravemente con la situazione attuale tanto da portarlo a commettere errori macroscopici dai quali è difficile districarsi non avendo per nulla messo in pratica i consigli che con tutto il cuore i suoi cari, conoscendo bene la sua indole bonaria, si preoccupavano di dargli. Anch’essi però in molte occasioni capiscono il suo stato d’animo e lo lasciano fare per evitare il dolore che egli invece ne ricaverebbe.
La figlia Elena è una persona molto preparata per la seria educazione ricevuta in famiglia , per gli studi che ha fatto fino ad ottenere una brillante laurea e sia per l’esperienza di vita che la ha portata a risolvere adeguatamente i suoi problemi. Riguardo gli studi da lei compiuti, lei prova in continuazione per il padre una grandissima riconoscenza perché è stato lui a spingercela, nonostante la persistente difficoltà economica allora patita, difficoltà cui egli ha fatto fronte con grandi sacrifici per farla arrivare a quel livello cui lei stessa aspirava pur se cosciente delle citate difficoltà. Nei riguardi del padre Antonio, l’amore che lei prova la porta a capire n suoi atteggiamenti nelle sue decisioni arrivando addirittura a lasciarlo fare, pur temendone tristi conseguenze, allo scopo di non dargli il dispiacere di fargli capire in anticipo che il suo modo di fare è sbagliato.
Il terzo personaggio importante della storia è Montuori, un imbroglione che nella sua vita ha solo studiato il modo di ricavare denaro ingannando delle persone le quali, come Antonio, fossero di animo semplice e buono, sempre disposte a fidare nel prossimo. La sua tecnica di scelta degli elementi da sfruttare era basata sulla sua grande attitudine a capire le persone e provvedere immediatamente ad escludere quelle tipologie sane ed attente che avrebbero subito scoperto gli inganni . La sua tecnica, di comprovata efficacia, consisteva nel presentare delle offerte di vendita di case di abitazione, oggetto del suo lavoro specifico di imprenditore, che fossero acquistabili a prezzi così elevati da indurre immediatamente queste persone astute a rinunciare all’affare,
Invece con le persone miti e semplici egli offre abitazioni molto belle ed prezzi stracciati ben sapendo che essi abboccheranno all’amo da lui teso ma che porta a finali terribilmente negativi per l’acquirente.
Il sig Antonio, già descritto, vive lontano dalla figlia e cioè dalla città XXX dove lei abita con marito e due figli. Rendendosi conto che il padre, pur essendo molto entrante e di buona salute compatibilmente con la sua età avanzata, non può vivere da solo ed in una città lontana, gli propone di trasferirsi a XXXX magari comprandosi un piccolo appartamento situato nelle vicinanze della propria residenza.
Antonio accetta ben volentieri la proposta ed incomincia ad interessarsi sul quotidiano che legge normalmente delle case in vendita nella città denominata XXXX. Tra le molte offerte è colpito dalla pubblicità della Azienda Costruzioni edili Montuori la quale stà per costruire un palazzo con 12 appartamenti non molto lontani dalla abitazione della figlia e sulla base un’offerta molto vantaggiosa dal punto di vista economico. L’annuncio indica il numero di telefono da utilizzare per avere informazioni ed è questo numero che Antonio utilizzerà più volte per avere dettagli di una offerta che gli appare interessante, adatta alle sue necessità e conveniente sia per l’importo do spesa e sia per le caratteristiche dell’immobile . Questa convenienza, che a detta del venditore, il Sig Antonio cosí intelligente non può assolutamente lasciar perdere, è dovuta al fatto che l’area sulla quale verrà edificato l’edificio egli la ha avuta in eredità da un suo lontano parente. In altri termini si tratta di approfittare di una occasione unica che presenta tutti i vantaggi.
Antonio, prima di disturbare la figlia molto occupata con il suo lavoro e con la famiglia, ha diversi contatti telefonici con il venditore il quale gli comunica che, all’occorrenza, può anche venire personalmente a casa di Antonio con i disegni e così avviene. L’imprenditore organizza più incontri con Antonio nei quali si presenta bene con molta cortesia e capacità di spiegare l’offerta dell’appartamento adatto ad Antonio. Prima di tutto espone la licenza di costruzione o concessione rilasciata dal Sindaco di XXXX a Montuori per la costruzione fi un edificio in via………..composto da 12 appartamenti su quattro piani con ascensore ecc ecc. Apre una grande tavola di disegno dove risulta l’ubicazione della casa che sarà costruita, la pianta ed i prospetti del palazzo ed infine la pianta a grande scala dell’appartamentino che propone in acquisto ad Antonio.
In una delle visiteMontuori, ilcostruttore, aggiunge un particolare a suo avviso importante facendo rilevare che, tra le altre caratteristiche favorevoli dell’edificio, che il piano terreno sarà rialzato di un metro rispetto al suolo della città che è tutta pianeggiante. Da notare, sono sempre parole del venditore, che quella caratteristica mette in risalto la bellezza della costruzione allo stesso modo che si è da sempre adottata negli edifici storici come musei, chiese importanti ecc, ecce. i quali sono tutti muniti di una gradinata all’ingresso avente lo scopo di farne risaltare in pieno la bellezza.
A questo incontro fanno seguito altri approcci effettuati assieme alla figlia, con un sopralluogo durante il quale d il costruttore magnifica le ottimali caratteristiche del terreno e della zona, e propone di stilare l’accordo prevedendo una cifra di acquisto assolutamente conveniente viste le caratteristiche l’ubicazione del nuovo stabile. La figlia prima di concludere l’affare parla a lungo con il padre sostenendo che sarebbe necessario assumere informazioni precise sul venditore, sui permessi di costruzione, sulle caratteristiche costruttive dell’edificio e che non si può stipulare un contratto così alla cieca. Queste affermazioni hanno colpito negativamente il vecchio padre che si è sentito punito nella sua esperienza di vita, nelle sua caratteristiche di capire bene la situazione e quindi di giudicare nella maniera corretta le persone con cui ha a che fare. Arriva addirittura a lamentare alla figlia il grande dispiacere, quasi l’offesa subita dal suo comportamento diffidente. Un altro aspetto messo in risalto è, secondo Antonio, quello di diffidare del prossimo mentre invece un sano modo di passare una vita intera come ha fatto lui, prestando fiducia senza mai commettere atti che possano ferire l’impresario Montuori nel quale egli, da vecchio padre quale è, ha la massima fiducia anche per i documenti presentati: il progetto completo di concessione edilizia a lui intestata
In poche parole l’occasione, come replicato dal venditore, non la si può perdere.
Vedi cara figlia, le dice Antonio, io mi incontro ripetutamente con un costruttore che mi esibisce prima di tutto la concessione o licenza di costruire rilasciata a suo nome dal sindaco di XXXX, mi fa vedere e mi descrive in dettaglio le caratteristiche della casa, mi dice che si tratta di un’occasione e per il fatto che i suoi appartamenti sono richiesti da altri compratori proprio per il prezzo favorevolissimo. Io cerco di capire tutto del venditore, lo trovo molto gentile ed onesto nel sollecitarmi di approfittare dell’occasione invece tu diffidi di quella persona e vorresti fare una vera indagine tesa a controllare molte cose, dalla edificabilità e regolarità della casa, della persona volendo indagare sui suoi trascorsi. Ma questo prima di tutto richiede del tempo ed io ho il terrore di perdere l’occasione ed in secondo luogo non è mia abitudine e convinzione di iniziare un rapporto importante come quello con il costruttore della mia casa con un’indagine sul suo operato della quale l’imprenditoriale stesso verrebbe senza dubbio a conoscenza. Pertanto io non ho alcuna intenzione di cambiare quella visione che ormai mi sono fatto della mia vita vicino a te ed ai tuoi figli comprendendovi anche i buoni rapporti con tutte le persone con le quali avrò a che fare a seguito del mio trasloco ed in particolare con la prima di queste persone che è proprio il costruttore della mia casa.
Le parole del padre colpiscono a fondo la figlia che, pur nella convinzione che prima di firmare e pagare bisognerebbe assolutamente verificare bene la situazione anche a costo di differire la data della stipula del contratto preliminare di qualche settimana necessaria per gli accertamenti, alla fine però accondiscende alla richiesta del padre e lo vede tutto contento nel firmare il contrattato preliminare e nel dare a Montuori la caparra che il venditore esige in contanti fornendo come garanzia la ricevuta stilata di suo pugno della quale Antonio potrebbe fare tutti gli usi che la legge gli concede a tutela del buon fine dell’affare,
Il preliminare è firmato e il compratore riceve la assicurazione che la casa sarà ultimata in 12 mesi successivi all’inizino dei lavori che deve avvenire entro sei mesi, avere una durata di un anno da cui deriva che Antonio andrà ad abitarvi dopo un anno e mezzo.
LA TRUFFA
Passano velocemente diverse settimane e la figlia ha occasione di passare spesso con l’automobile per la via dove andrà in futuro ad abitare Antonio ma non vede alcun inizio lavori. Lo comunica al padre il quale telefona all’imprenditore ricevendo risposte che ammettono qualche ritardo dovuto a delle difficoltà burocratiche ormai risolte e quindi dichiarando ormai prossimo l’inizio effettivo dei lavori.
I tempi si allungano e ad un certo punto la figlia decide di disobbedire al padre troppo fiducioso ed invece va al Comune per avere delucidazioni su queste difficoltà burocratiche ma riceve una notizia tragica: non esiste nessuna licenza di costruzione in quel terreno che è invece assolutamente non edificabile.
Lo comunica al padre il quale , gravemente preoccupato, telefona al costruttore ma trova una segreteria telefonica automatica che comunica la momentanea indisponibilità del titolare stesso.
Antonio , completamente abbattuto dallo schiaffo morale ricevuto, asserisce che non può credere in un imbroglio perché il personaggio gli aveva dato intera fiducia. Gli aveva fatto vedere altri tre contratti preliminari dello stesso tipo del suo e tutti relativi ad acquisti di appartamenti nello stesso stabile.
Nei successivi e frequenti incontri con il padre , la figlia assiste addolorata al peggior periodo che Antonio abbia mai passato durante la sua lunga vita: per lui la constatazione di quello che sta accadendo lo prostra veramente ed a poco servono le parole che riceve.
L’INVESTIGATORE ARTEMISIO
Per cercare una soluzione viene fissato un incontro con un avvocato al quale Antonio e figlia descrivono filo per filo l’accaduto con l’imprenditore Montuori. Il responso consiste nel dichiarare l’assurdità e la leggerezza estrema dimostrata nel concludere un acquisto sconsiderato perché condotto, inspiegabilmente, senza assumere alcuna informazione preventiva, che l’avvocato oltre a non giustificare dichiara non essere di sua competenza la risoluzione del grave problema che ne è nato. Il consiglio dell’avvocato è quello di rivolgersi ad un bravo investigatore come ad esempio Artemisio.
A quel punto ad Antonio e a sua figlia non resta che affidare l’incarico di dipanare la matassa e possibilmente a riuscire a ricuperare i soldi della caparra versata per un acquisto assolutamente fraudolento all’investigatore Artemisio.
Artemisio ha accettato l’incarico ma si trova privo di alcun indizio : la persona è sconosciuta e nessuno si era cautelato domandando carta d’identità. Si sta constatando uno strano caso di una leggerezza incredibile e si capirà più avanti .
A questo punto ciò che Artemisio ha in mano è soltanto il disegno di progetto della casa, progetto completo con piante e prospetti di costruzione che risultano ben disegnate come se si trattasse di un progetto vero. Dalle planimetrie del disegno figura una ubicazione di un’area non costruibile il ché conferma la presenza di una vera truffa.
Artemisio si domanda se per caso il truffatore avesse dato incarico ad un progettista di preparare a bella posta un progetto fatto ad hoc e al solo scopo di creare una prova fittizia ma perfettamente credibile di costruzione edilizia in programma. Esaminando bene la tavola del disegno scopre invece che la forma del grande edificio si presta male ad essere inserita nel lotto di terreno della mappa catastale il cui contorno risulta con andamento del tutto particolare che contrasta notevolmente con la forma planimetrica dell’edificio tanto da avere degli spigoli che sono vicinissimi al confine penalizzando notevolmente la possibilità di utilizzazione del futuro cortile per parcheggio di automobili, per gioco dei bambini ecc. Queste difformità, che risaltano subito, induce l’investigatore a verificare la congruità tra planimetria generale del lotto di terreno quale è riportato nella mappa e la pianta dell’intero edificio e viene a scoprire che il contorno in planimetria dell’edificio è stato rimpicciolito rispetto al progetto allo scopo di adattarlo alla consistenza reale del del lotto. Quello che a quel punto della sua ricerca risultava certo ad Artemisio era la prova che il progetto dell’edificio presentato ai futuri acquirenti era soltanto un documento raffazzonato, una accozzaglia di elementi messi insieme casualmente per dare all’acquirente una parvenza reale dell’edificio la quale, ad una osservazione disattento può considerarsi plausibile mentre il costruttore non aveva assolutamente sostenuto la spesa, sicuramente ingente, di far eseguire un progetto ex novo. Apparve invece logico che egli i avesse scelto la strada più economica che non poteva che essere quella di riutilizzare un progetto esistente visto e considerato che in programma non esisteva nessuna probabilità che l’edificio stesso venisse effettivamente realizzato. Ma quale poteva essere in dettaglio la strada da seguire per accertare tutto questo e scoprire l’identità del truffatore? Allo scopo Artemisio tentò di ricorrere all’ufficio tecnico del Comune di XXXXX per ricercare un progetto di edificio di 12 apparentamenti come quello che aveva in mente e soprattutto per domandare se qualcuno avesse chiesto ed ottenuto copia degli elementi utili prelevandoli dall’archivio comunale essendo sufficiente dichiarare lo scopo e pagare le spese di copia. Ovviamente questa procedura implicava la presentazione di una domanda e quindi ‘emissione di una fattura per la riscossione da parte del Comune della spesa di copia, essendo questi dei documenti sicuramente registrati e presenti in comune.
L’inconveniente che smentì immediatamente l’esito di quella procedura risultò chiaro dalla constatazione che durante lo scorrere degli ultimi due anni nessuno aveva domandato copia di progetti di costruzione della città di XXX per cui, se Montuori si era effettivamente procurato una copia di un progetto come quella descritta ciò era avvenuto in una qualsiasi e non facilmente individuabile altra città italiana.
Le difficoltà per Artemisio diventavano sempre più consistenti e sempre più difficile arrivare alla soluzione dei problemi .
L’unico provvedimento che restava da prendere era soltanto esaminare in dettaglio il progetto consegnato ad Antonio al momento della stipulazione del contratto preliminare per verificare attentamente se sussistesse qualche altro indizio utile. Recatosi a casa di Antonio l’investigatore si fece allargare bene sul tavolo tutti i disegni alla presenza dello stesso Antonio il quale continuava a ripetere che l’imprenditore gli dava la massima fiducia per l’accortezza da egli adoperata nello spiegare le caratteristiche estremamente belle dell’edificio. Ad un certo punto egli raccontò anche che l’imprenditore aveva fatto rilevare una ulteriore caratteristica straordinaria e tanto stupefacente dell’edificio da differenziarlo positivamente da tutti gli altri costruiti da tempo immemore a XXXX: quello di avere gli appartamenti del piano terra sopraelevati di ben un metro rispetto al suolo del tutto pianeggiante di XXXXX:, un particolare che offriva un vantaggio che soltanto gli edifici storici come i musei, le chiese e comunque gli edifici importanti possedevano e cioè quello di apparire come costruzione dominante sul paesaggio. L’abitudine di Artemisio di non trascurare mai nessun elemento neppure il più secondario lo fece sobbalzare La descrizione entusiasmante di Antonio di quel particolare lo convinse a ragionare a lungo chiedendosi che cosa potesse rappresentare per Montuori quell’elemento ed in dettaglio come mai avesse scelto, tra tutti gli edifici di un qualunque centro abitato d’Italia, quello caratterizzato da una sopraelevazione del piano terra piuttosto inusuale. La risposta a questo interrogativo lo portò alla seguente importante conclusione. La città dove ottenere la cercata copia di un progetto completo doveva essere soggetta a gravi e frequenti allagamenti, la cui eliminazione con il sopralzo citato costituiva un importante e costosa particolarità costruttiva. Non risultava infatti ammissibile che si sopraelevasse di un metro rispetto al suolo l’intero edificio al solo scopo di farlo apparire più maestoso a coloro che lo osservavano dall’esterno. Oltre a questo un’altra fu la rivelazione di Artemisio. Il fatto che Montuori avesse usato l’aggettivo “pianeggiante” aveva un significato di cui non riusciva a capire la ragione, motivazione che gli fu poi chiarita da un ingegnere idraulico cui chiese la consulenza, Il provvedimento di sopraelevazione di un metro rispetto al suolo allo scopo di salvaguardare le abitazione del piano terra aveva la sua validità solo su città poste su territorio “pianeggianti” come aveva citato Montuori perchè quest’ultimo aveva dimestichezza delle città pianeggianti nelle quali il provvedimento medesimo fosse normalmente adottato per la salvaguardia delle case di nuova costruzione
Fatta questa constatazione fu facile per Artemisio ricercare in internet quali potessero essere i centri abitati di una certa importanza situati nelle vicinanze e che fossero soggetti a frequenti allagamenti ed in più che fossero pianeggianti. Le città aventi tali particolarità e nello stesso tempo essere posta soltanto a qualche centinaio di chilometri da XXX erano soltanto due .
L’investigatore vi si recò immediatamente per accedere all’ufficio tecnico del Comune e richiedere se qualcuno avesse recentemente richiesto copia di documentazioni ed in particolare di disegni di edifici di recente costruzione. Questa volta la risposta fu positiva nell’ accesso fatto alla seconda delle città prescelte. Circa un anno prima vi si era presentato il sig. aaaa bbbb il quale, motivandola con la necessità di avere elementi su un appartamento che gli interessava comprare, chiese copia del progetto completo di concessione edilizia come risultava dalla ricevuta rilasciata dal comune per documentare il ristoro delle spese e di cui esisteva copia nell’archivio. Artemisio chiese di poter avere in visione copia di progetto, e della ricevuta di pagamento e gli fu facile accertare che si trattava veramente della progettazione in argomento. Dai dati posti alla sua conoscenza non solo risultarono esattamente i dati anagrafici ma anche ila circostanza, molto esplicatova, che era anche la città di normale residenza dell’impresario Montuori sotto il nome aaaa bbbb.
LA RISOLUZIONE DEI PROBLEMI
A questo punto gli avvenimenti presero una piega regolare che iniziò con la denuncia presentata da Antonio contro il sig. aaa bbbb per truffa ai suoi danni e con richiesta di restituzione della doppia caparra e delle spese di intervento dell’investigatore nonché del danno alla salute di Antonio per i disagi passati.
Durante il processo l’imputato, tramite il suo avvocato difensore, presentò una difesa molto debole in quanto sostenne che egli era in buona fede perché contava proprio di riuscire a costruire l’edificio e di consegnare al sig. Antonio l’appartamento di cui al contratto preliminare, ma che furono solo le difficoltà burocratiche a rendere impossibile la realizzazione del suo programma che prevedeva di ottenere preventivamente la licenza edilizia e quindi ad acquistare il terreno e partire con i lavori.
Ad artemisio fu molto facile dimostrare l’infondatezza di questa tesi essendo presenti numerose contraddizioni prima fra tutte la correzione effettuata nella concessione edilizia mostrata al compratore sulla quale erano evidenti le correzioni fatte da aaa bbbb e chiaramente visibili ad un attento esame dei disegni.
La sentenza condannò alla restituzione della somma incassata ed al pagamento di tutte le spese, Quello che non venne concesso fu la restituzione della doppia caparra perché nella realtà quel contratto preliminare firmato non poteva essere considerato un atto di vendita essendo relativo ad un bene inesistente che non poteva affatto essere compravenduto. Quel contratto venne dal giudice considerato un vero e proprio atto truffaldino e pertanto sentenziò la restituzione del denaro carpito nonché il pagamento di tutte le spese causate senza però riconoscimento della restituzione della doppia caparra.
Dal finale, fortunatamente positivo per quella buona persona di Antonio che non meritava certamente di subire un affronto come quello descritto, si capisce che se l’investigatore Artemisio é riuscito a dipanare completamente la matassa assai intricata del contratto di acquisto già firmato e previo pagamento della caparra, ciò é stato reso possibile da quel piccolo particolare in sovrappiù che l’abile venditore Montuori ha aggiunto e che riguardava il sopralzo di un metro di cui godeva l’intero edificio. Si é trattato proprio di un qualcosa in più, qualcosa di sovrabbondante e non necessario, grazie al quale l’astuto Artemisio é riuscito a svolgere appieno il suo mandato.
Vale la pena di ripetere qui il vecchio adagio: ” il troppo é nemico del bene” dal quale discende che bisogna preoccuparsi solo di far bene le proprie cose senza ricercare mai il di più.