INTRODUZIONE
Alberto e Gianna a vent’anni si amavano veramente. Erano cresciuti assieme perché nel paesino erano vicini di casa e fin da bambini giocavano nei cortili e nei campi sempre assieme. Alberto più anziano di due anni era molto buono ma pretendeva di essere l’uomo che disponeva di tutto. Ad un certo punto fu Gianna a fargli capire che le cose non stavano così e che per andar d’accordo dovevano considerarsi pari. Alberto fu subito consenziente però fin da quando aveva cominciato a ragionare da presunto adulto e cioè a diciotto anni, allorché la stessa scuola gli aveva fatto capire la bellezza del mondo intero con tutte le varie civiltà e gli usi e costumi diversi, aveva chiarito a Gianna quali erano le sue convinzioni. Egli sognava una vita diversa da quella delle loro famiglie e soprattutto non ammetteva per sé una vita famigliare con moglie e figli. Egli voleva fin dalla prima età poter viaggiare e conoscere le varie genti essendo disposto solo a sfruttare tutto ciò di buono che natura e civiltà concedevano. La sua vita assolutamente da scapolo impenitente doveva conformarsi a tutto questo. Ciò gli veniva continuamente confermato da quello che studiava con passione su libri o comunque su mezzi di conoscenza diffusi. Anche a Gianna piaceva molto ascoltare quelle meraviglie di cui era imbevuto riuscendo anche a persuadersi della bellezza ed importanza di tutto ciò sia nel riguardi della propria vita e sia per il contributo che egli voleva dare alla società la quale, a suo avviso, doveva progredire proprio per l’impegno di cui egli era entusiasta e che avrebbe dovuto interessare la maggior parte dei viventi , Gianna compresa, in modo da migliorare con continuità la vita stessa procurando ai fortunati attori di questo progresso la più grande soddisfazione che esisteva sulla terra. Gianna capiva ed ammirava il modo splendido di ragionare del suo amico al quale dava tutta la propria convinta ammirazione ma al tempo stesso anche lei spiegava quel diverso futuro che lei sognava per sé stessa come semplice madre di famiglia ma sempre disposta a condividere con i figli proprio quell’entusiasmo che rendeva piacevolissima la vita di Alberto.
CONTINUANO LA GIOVENTU’ E L’AMORE
Gli anni passavano ed aumentava sempre di più la vera comunione tra loro due, comunione che per Gianna era amore vero mentre per Alberto era una cosa molto diversa che non sapeva definire. Quello che egli tentava di spiegare a Gianna era la necessità sia per lei che per la famiglia dei suoi sogni, era trovare un compagno adatto come non poteva affatto essere proprio lui, Alberto, che tuttavia la amava tanto.
Si capisce come in tutto questo ragionamento c’era una base fondamentale che era sbagliata perchè composta da elementi contradditori l’uno rispetto all’altro. Ma nel loro rapporto c’era qualcosa di ancora più errato ed era l’aumentare dell’amore reciproco che li legava sempre più profondamente essendo allo stesso tempo in grande dissidio per il modo di considerare il proprio futuro. Quel dissidio colpiva soprattutto Alberto sicuro com’era della sua decisione di non poter mai far fare parte di una famiglia con tutto il contorno di paternità, di convivenza multipla tra marito, moglie e figli che non sarebbero potuti esistere nel tipo di esistenza che egli voleva senza dubbio per sé stesso. Rinunciare a questo avrebbe significato tradire quelle passioni che con il passare degli anni e con le esperienze che stava via via assumendo importanza sempre più grande. La cosa era continuamente confermata dai contatti avuti via internet si può dire con il mondo intero, visto che una delle materie che egli aveva allo scopo approfondito era la lingua inglese che egli conosceva bene proprio allo scopo di entrare sempre più profondamente nel personaggio da sempre programmato e per il quale era essenziale parlare bene tale lingua.
Quello che Alberto non riusciva a capire era proprio la persona che amava come se stesso cioè quella Gianna che lo condivideva in tutto fatta eccezione per le sue mira profonde che non erano quelle di costituire una famiglia tradizionale che Gianna sognava di formare con lui.
Si capisce bene come tra i due esistesse un vero baratro incolmabile. Sia Alberto e sia Gianna erano dello stesso parere in un fatto indissolubile e cioè quello che ognuno non riuscisse ad ammettere il distacco: ognuno dei due riteneva assolutamente impossibile la fine della loro grande amicizia. E in tutto questo chi ne soffriva di più era proprio Alberto il quale non riusciva ad immaginare come discutere con un’altra persona che non fosse Gianna, l’unica che lo capiva fin nel più profondo. Riflettendo su questo punto egli continuava a chiedersi come poteva essere risolto un problema così importante nella loro vita e soprattutto nella sua convinzione di base. Secondo lui la soluzione doveva per forza derivare da un avvenimento reale che prima o poi si sarebbe affacciato nella loro esistenza di tutti i giorni. Stava cambiando tutto anche lo studio per Alberto che frequentava ingegneria specialistica e per Gianna lettere, storia di cui era innamorata.
UN AMORE IMMUTATO E IL TRAGICO EVENTO CHIARIFICATORE
Quello che restava immutato tra i due giovani era sempre il bene che li teneva vicini, indissolubilmente uniti. Alberto era sempre in attesa del grande avvenimento che gli avrebbe fatto capire il da farsi. E fu Gianna a definire quell’avvenimento con una decisione che derivava dalla realtà. Gianna fu convincente. Disse ad Alberto : è inutile c’è un elemento incontrovertibile ed è la realtà che tu ed io non possiamo lasciarci per nessun motivo in quanto io senza di te non vivrei e lo stesso accade a te se resti senza di me. A questo punto cominciamo la nostra convivenza la quale però non deve sconvolgere i nostri programmi: tu potrai girare il mondo trovare il luogo dove esprimere tutto il talento che possiedi ed Io vivrò la mia famiglia con figli e quando tu avrai trovato il luogo dove vivere le tue grandi passioni io con i figli sarò pronta a seguirti ed a venire li accanto a te.
Devo però dirti un particolare che non ti ho mai detto e che potrebbe sconvolgere i nostri piani. Tu Alberto sai che io considero la nascita di un bambino come un vero miracolo della natura che come tale deve seguire le sue regole che sono appunto quelle di un miracolo. Io ho una convinzione che è quella di non mettere alcun limite per i miei, per i nostri figli. In altri termini, per Gianna, loro due non avrebbero dovuto far nulla nel decidere, di impedire, di fermare o per far iniziare una gravidanza, un parto, in quanto ritenuto un evento troppo importante per metterlo in gioco. Addirittura lei vorrebbe trovare in lui , come è stato per tutto il resto, la stessa convinzione che è in lei. Tu Alberto, dice Gianna. dovresti ora dirmi che accetterai tutti i figli che il cielo ci vorrà dare ed accettare il quando, il dove ed il quanto comunque essi siano.
Alberto si trovò allora di fronte ad un ostacolo insormontabile, una decisione che contrastava con il suo programma che le aveva sempre specificato e al quale egli intendeva attenersi al cento per cento. Addirittura nella sua mente questo intervento così deciso di Gianna consisteva proprio nell’evento che egli prevedeva sarebbe accaduto per fargli prendere la decisione assolutamente definitiva. E lo disse subito a Gianna. Io, sbagliando, non ho mai riflettuto su questo problema ed ho commesso una grave mancanza. Ora trovarti così decisa su un fatto di totale importanza mi sconvolge perché io ho sempre sostenuto quale sarebbe stato il mio futuro. Nel mentre capisco di aver sbagliato nel non pensarci prima di innamorarmi cosi profondamente di te. A mé ,adesso che ti trovo così decisa, vien da mettere in dubbio tutto il nostro rapporto perché si tratta, come hai detto tu, di una cosa di estrema importanza nella quale, mentre tu sei così sicura, io sono pieno di dubbi. Ora non si può prendere decisioni così importanti come il metter su famiglia con un’incertezza fondamentale e che mi fa sospendere tutto. Mi dispiace tanto ma io prendo una decisione drastica e drammatica immediatamente. Io vado in America e lascio te completamente libera di prendere le tue decisioni di qualsiasi tipo, decisioni che io accetterò senza nulla obbiettare. Resterà per essere un fatto incontrovertibile : io ti vorrò tanto bene per sempre, per sempre ma questa è la mia decisione.
Gianna restò tramortita ma di fronte ad un problema sostanziale come quello e capì che non si poteva tergiversare: per andare a convivere bisogna essere d’accordo su un punto così importante.
Alberto salutò Gianna confermandole che il suo amore per lei era così grande da lasciarla completamente libera, tanto libera che, pur costando tantissimo ad ambedue, egli non le avrebbe nemmeno telefonato o preso contatti in altro modo perché era giusto lei fosse pienamente libera di fare tutto quello che riteneva opportuno. Sono sicuro che questo è il regalo dolorosissimo per tutti due ma che in realtà ti renderà, a lungo pienamente felice.
ALBERTO IN AMERICA
In realtà Alberto si trasferì di tutta fretta in America dove si immerse totalmente i un lavoro molto interessante ed impegnativo da fargli dimenticare tutto la sua vita precedente, e perfino, dimenticare Gianna e tutto l’amore che provava ancóra per lei e che ogni tanto gli tornava in mente chiarissimo ma che egli metteva a tacere avendo fatto quello che in coscienza era suo dovere che gli era costato tantissimo.
LA VITA DI GIANNA LONTANA DA ALBERTO
A sua volta in Italia Gianna lavorava scrivendo articoli per una rivista di grido dove aveva trovato anche un suo vecchio conoscente che a suo tempo, la aveva seguita ma successivamente trascurata quando lei gli aveva raccontato del suo grande amore per Alberto. Lavorando assieme avvenne che l’amicizia si consolidò scoprendo le tante cose comuni che esistevano anche tra loro due , tanto che, logicamente, egli le chiedesse come era finito quel suo grande amore. L’amicizia riscoperta spinse Gianna a raccontare filo per segno il suo amore ancora vivo, per Alberto. Tutto questo non fece che far sorgere nuovi grandi dispiaceri perché Gianna ed il nuovo amico capivano la situazione soffrendo ambedue. Si capisce che la nuova amicizia stava aumentando di intensità e quando Gianna spiegò che la motivazione principale dello stacco da Alberto erano i figli che lei bramava con tutto il suo essere mentre Alberto era completamente indeciso. Questo elemento provocò un vero dramma a Gianna perché le venne spiegato con parole appropriate e veraci del suo nuovo amico, come lei fosse vittima di un dissidio inumano non giustificabile in alcun modo. Gianna, che era riuscita in qualche modo superare l’assenza di Alberto ora era assalita da un vero e proprio sconvolgimento ad un sentimento che non sapeva come classificare essendo forse di grande amore o forse di grande odio nei riguardi di Alberto non riuscendo più a sopportare quella separazione che Alberto aveva addirittura considerato un grande regalo. Lei non riusciva più a sopravvivere, il dolore era troppo grande doveva fare qualcosa.
UNA DECISIONE DI GIANNA
Gianna prese una difficile decisione e, infrangendo tutte le regole e gli accordi presi con Alberto, gli scrisse una lunga lettera nella quale riuscì a far capire ad Alberto il suo stato di disperazione esattamente come era in quel momento. Gli scrisse anche che aveva un nuovo amico che la comprendeva totalmente e con il quale forse avrebbe potuto compiere quello che Alberto le aveva predetto cioè ricostruire una nuova vita matrimoniale dalla quale sarebbe potuto aver inizio quello che era un suo sogno vero e grande cioè quello di diventar finalmente mamma. Lei si dilungò nello spiegare cosa significava per lei questa parola mamma ed anche l’altra parola “figlioletto” senza spiegare che, nella realtà, mai avrebbe convissuto con una persona che non fosse lui, Alberto.
IL PREVISTO AVVENIMENTO RISOLUTIVO
Erano erano già passati quattro anni di lontananza da Gianna ed Alberto era riuscito a sopravvivere bene alla pur sempre grave mancanza, però si verificò un episodio che aveva tanta attinenza con quanto scriveva Gianna nella sua lunga lettera.
Alberto era stato invitato a cena nella casa di un suo collega con il quale aveva stretto amicizia per la grande comunanza di idee che nutrivano sia nel lavoro e sia nei concetti di base della vita.
Alberto accettò volentieri l’invito per passare una serata diversa dal solito e poter conoscere la famiglia composta da moglie e due figli molto piccoli.
La cena si svolse in un clima veramente amichevole tra le persone adulte e quelle piccoline rispettivamente il maschietto e la femminuccia che furono proprio loro a rapire il cuore di Alberto tanto erano graziosi, corretti e precocemente intelligenti. Alberto approfittò della compagnia dei bimbi, come non aveva mai fatto in vita sua, per intavolare ragionamenti ad un livello così alto in relazione alla loro etá, ma così bello ed interessante da riuscire a colpire profondamente Alberto che non finiva più di dire ai genitori che mai avrebbe pensato potesse essere così piacevole. Nel colmo del suo entusiasmo volle aggiungere un complimento ai due genitori, dicendo: io avevo tanta stima ed ammirazione per voi due genitori ma adesso che ho potuto conoscere ed ammirare i vostri figli debbo aggiungere che in loro traspare non solo la splendida educazione che gli avete dato ma anche l’avergli trasmesso direttamente nella nascita il vostro cuore e la vostra mente. Io posso garantire che il maschietto assomiglia sia nel fisico che nell’animo a suo padre mentre la femminuccia è identica alla mamma.
Quello che fece seguito é quanto di più incredibile si possa immaginare.
L’amico ribadì subito: scusa Alberto devo darti una smentita : noi non potevamo aver figli e siamo stati costretti ad adottarli. Dopo una complicata operazione di ottenimento ufficiale dell’adozione, siamo stati per due mesi in un territorio a nord della Russia per poter essere conosciuti dalle autorità locali e poter tornare con i due bimbi piccolissimi e da allora poterli finalmente godere.
Alberto rimase sbigottito e pensieroso. Quello che giudicava straordinario era l’enorme differenza che sussisteva tra il proprio modo di considerare i figli se paragonato a quello del suo amico. Da un lato trovava sè stesso con fisso in mente il diniego assoluto della paternità dall’altro una persona che aveva fatto l’impossibile per avere quei due bambini che lo avevano tanto favorevolmente colpito. Il paragone tra i due modi di vedere le cose era abissale ed ovviamente a tutto vantaggio dell’amico che risultava ampiamente ripagato dalla presenza dei due graziosi bambini . Ma sussisteva un argomento che veramente lo stava sconvolgendo. Egli vedeva finalmente verificarsi quell’episodio straordinario della rassomiglianza genitori/figli che, un giorno lontano e senza immaginarne la natura, aveva previsto come la vera risoluzione dei suoi problemi, episodio molto raro ma accaduto realmente per una motivazione ben precisa e che non poteva che essere quella di svegliare egli stesso da quel sogno malefico di non volere figli.
In altri termini ad Alberto era arrivato l’ordine di cambiare profondamente e non gli restò altro che rispondere all’amico : voi due sposi non potete immaginare cosa significhi per me la vostra storia così come io so’ esattamente quale sarà il suo importante seguito.
Tornato a casa egli non non riusciva a darsi pace per aver per lunghi anni dissentito dalla passione di Gianna per quell’arrivo di bambini che altrimenti avrebbero potuto essere già grandicelli come quelli del suo amico avendo già dato a loro, finalmente genitori, la stessa grazia di cui aveva goduto nella cena appena fatta.
Impossible descrivere la gioia di Gianna e tutto ciò che ne fece seguito e che non occorre più registrare in queste righe.